Per Ernesto Franco. 11 agosto 1956 – 10 settembre 2024

Oltre che un amico del Centro studi Primo Levi fin dalla sua fondazione, Ernesto Franco è stato un amico e un competente dei classici. Fra i tanti segni che la sua opera di editore, traduttore e scrittore ha impresso nella cultura non soltanto italiana, il segno dei classici è particolarmente nitido, e vale la pena precisarne i contorni.

È negli anni del lavoro di Franco in casa Einaudi, prima come editor della saggistica a partire dal 1991, poi dal 1998 come direttore editoriale, che si è andata sempre più affermando la fisionomia di Primo Levi come classico del ventesimo secolo, non solo per la qualità della sua scrittura. Questo processo lungo e per molti tratti invisibile e tortuoso – il costituirsi di un classico contemporaneo a livello internazionale – deve gran parte della sua progressiva accelerazione alle iniziative e alle invenzioni editoriali che Einaudi ha promosso sotto la guida di Ernesto Franco. Con lui Primo Levi approda a una edizione in tre volumi delle Opere complete, a nuove raccolte costruite secondo princìpi tematici (testi sugli animali, testimonianze sullo sterminio, racconti su Auschwitz), e a un album, a una bibliografia, a una collana di studi critici. Il nuovo lavoro cominciato negli ultimi anni – il rilancio del Levi scrittore d’invenzione, con una cura specifica dedicata ai suoi libri meno noti, e la pubblicazione di alcune sue corrispondenze notevoli  – è tuttora in corso, si è avviato grazie al suo sostegno, ed è utile per mostrare in che cosa precisamente consistessero l’amicizia e la competenza di Franco per i classici.

Il costituirsi di un classico contemporaneo è un processo intellettuale fondato su un’attribuzione di valore che implica una componente di scommessa, di azzardo. Ma è anche fondato, in pari misura, su un’opera imprenditoriale che è il lavoro dell’editore, un lavoro che incide nella cultura, nel suo linguaggio e, in maniera indiretta, nella sua fisionomia politica, e qui l’azzardo e il rischio sono anche maggiori. Ernesto Franco possedeva al massimo livello tutte e due le competenze, intellettuale e imprenditoriale, in lui potenziate da un dono di lungimiranza. È stato lui, nella veste di ispanista, traduttore e saggista, a promuovere Julio Cortázar a classico contemporaneo anche in Italia, così come parlano per lui i titoli usciti in questi decenni in collane come «I millenni» oppure in quegli «Struzzi» che pochissimi anni fa ha voluto reinventare daccapo, trasformandoli in uno dei terreni di ricerca più fecondi e più sorprendenti del nostro panorama editoriale.

Il nostro Centro studi ricorda con profonda gratitudine l’amicizia e il sostegno editoriale che Ernesto Franco gli ha riservato e continuerà a dedicarsi, nel suo esempio, al classico contemporaneo Primo Levi.


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