Fantascienza? Tre podcast per tre racconti di Primo Levi: Protezione, Quaestio de Centauris e Ammutinamento
Su SoundCloud, Spotify e Fondazione TPE
DA VENERDÌ 12 FEBBRAIO H 21
Quaestio de Centauris, da Storie naturali
con Valter Malosti e Paolo Giangrasso | voci di Demetrio Stratos
DA VENERDÌ 19 FEBBRAIO H 21
Ammutinamento, da Vizio di forma
con Elena Clara Malosti e Valter Malosti | chitarre elettriche Paolo Spaccamonti
DA VENERDÌ 26 FEBBRAIO H 21
Protezione, da Storie naturali
con Anna Della Rosa, Paolo Giangrasso, Roberta Lanave, Valter Malosti | chitarre elettriche Paolo Spaccamonti
Un appuntamento all’interno del progetto Io so cosa vuol dire non tornare
a cura della Fondazione Circolo dei Lettori
in collaborazione con il Centro internazionale di studi Primo Levi
Ufficio stampa: Daniela Giuffrida - daniela.giuffrida@primolevi.it
adattamento radiofonico e regia Valter Malosti | progetto sonoro GUP Alcaro
in collaborazione con Fondazione TPE – Teatro Piemonte Europa
Con i suoi racconti di fantascienza Primo Levi sa aprire il tempo e forzarne le dimensioni in modo sorprendente. In Protezione il presente si interseca e reagisce con un futuro nel quale gli uomini sono costretti a indossare una corazza per proteggersi da una tempesta di micrometeoriti. In Quaestio de Centauris accade l’opposto: da un’epoca lontanissima, che si confonde con il mito, emerge la figura di Trachi, il centauro, metà uomo e metà cavallo, che, con la sua intelligenza, la sua forza e la sua sensibilità sovrumana, attraversa come una visione reale e inquietante il nostro mondo di oggi. Ma il tempo è solo la cornice; l’oggetto vero è l’umanità. Così l’autore ci sorprende non solo attraverso la scorciatoia delle analogie che a noi pare di scoprire in ogni racconto: ad esempio laddove siamo richiamati – ma possiamo scoprirlo solo ora – alla pandemia che ci assedia, o a quanto sia importante l’intelligenza degli esseri umani, tanto più acuta nella natura bifida e centauresca di Levi chimico e scrittore.
Senza contare che la ricchezza e l’interesse di quei due racconti si manifesta in mille altri modi, ad un tempo più sottili e più profondi. Si pensi anche solo all’intimità quasi sensuale che si sprigiona dalla stretta furtiva fra le mani di Marta e Roberto liberate per un momento dalla costrizione delle corazze. O all’esaltazione irresistibile di Trachi, quando per vie invisibili percepisce di essere stato tradito. Anche nel terzo racconto, Ammutinamento, il tempo dilatato del mondo vegetale – “le piante sono molto lente” – fa da cornice a qualcos’altro: una rivolta inusitata dagli alberi “in odio agli uomini”, per il loro insopportabile strapotere sulla natura. Ma lo sguardo va ben oltre la superficie e svela riflessi di straordinaria lucentezza, come la grazia incantevole con cui la bruna e snella Clotilde sa intrattenersi con il rosmarino o con il ciliegio selvatico. Aperture come queste colorano i richiami più espliciti alla nostra realtà di oggi e ce la fanno sembrare assai più variegata.