Fantascienza? Tre podcast per tre racconti di Primo Levi
Protezione, Quaestio de Centauris e Ammutinamento
adattamento radiofonico e regia Valter Malosti | progetto sonoro GUP Alcaro
Una produzione TPE – Teatro Piemonte Europa e Fondazione Circolo dei lettori in collaborazione con il Centro Internazionale di Studi Primo Levi, realizzata per il ciclo Io so cosa vuol dire non tornare
I podcast sono disponibili per l'ascolto su SoundCloud, su Spotify e sul sito fondazionetpe.it
Con i suoi racconti di fantascienza Primo Levi sa aprire il tempo e forzarne le dimensioni in modo sorprendente. In Protezione il presente si interseca e reagisce con un futuro nel quale gli uomini sono costretti a indossare una corazza per proteggersi da una tempesta di micrometeoriti. In Quaestio de Centauris accade l’opposto: da un’epoca lontanissima, che si confonde con il mito, emerge la figura di Trachi, il centauro, metà uomo e metà cavallo, che, con la sua intelligenza, la sua forza e la sua sensibilità sovrumana, attraversa come una visione reale e inquietante il nostro mondo di oggi.
Ma il tempo è solo la cornice; l’oggetto vero è l’umanità. Così l’autore ci sorprende non solo attraverso la scorciatoia delle analogie che a noi pare di scoprire in ogni racconto: ad esempio laddove siamo richiamati – ma possiamo scoprirlo solo ora – alla pandemia che ci assedia, o a quanto sia importante l’intelligenza degli esseri umani, tanto più acuta nella natura bifida e centauresca di Levi chimico e scrittore. Senza contare che la ricchezza e l’interesse di quei due racconti si manifesta in mille altri modi, ad un tempo più sottili e più profondi. Si pensi anche solo all’esaltazione irresistibile di Trachi, quando per vie invisibili percepisce di essere stato tradito.
Anche nel terzo racconto, Ammutinamento, il tempo dilatato del mondo vegetale – «le piante sono molto lente» – fa da cornice a qualcos’altro: una rivolta inusitata dagli alberi «in odio agli uomini», per il loro insopportabile strapotere sulla natura. Ma lo sguardo va ben oltre la superficie e svela riflessi di straordinaria lucentezza, come la grazia incantevole con cui la dodicenne Clotilde sa intrattenersi con il rosmarino o con il ciliegio selvatico.
In questi adattamenti radiofonici, tratti da tre racconti di Primo Levi, si va a formare una sorta di trittico in cui la fanno da protagonista la Natura e l’Umano. Se nel primo, Protezione, la natura mette in crisi le nostre abitudini sociali e ci spaventa impedendoci il contatto fisico, come accade ora con il Covid, nell’ultimo, Ammutinamento, una ragazzina riesce a rompere la barriera parlando addirittura con gli alberi (e quanto ci ricorda un’altra famosissima ragazzina di nome Greta). In mezzo sta l’anfibia, straniante, figura del centauro Trachi protagonista di Quaestio de Centauris, che è anche una sorta di affascinante storia di una nuova creazione in cui Levi combina mitologia classica e citazioni bibliche in una rivisitazione del mito dell’Arca che viene fatto esplodere dando vita ad una sorta di inebriante e fertile eros primordiale, in cui attraverso la presenza totale dell’amore: «la terra fornicava col cielo», l’universo è un ribollire di fecondità. Metà uomo e metà animale, Trachi sta proprio al confine tra Natura e Umano, è un affascinante ibrido, una «impurezza» che fa scatenare la vita.
Per ognuno dei tre racconti abbiamo tentato di creare un mondo sonoro parallelo, nel primo e nell’ultimo protagonista è la chitarra elettrica, trattata e rielaborata in Protezione, molto più allo scoperto in Ammutinamento. In Quaestio de Centauris che è anche un omaggio alla voce ancestrale di Demetrio Stratos, la voce umana in tutte le sue declinazioni diventa protagonista.
Valter Malosti