La bibliografia della critica
Bibliografia internazionale ragionata e annotata delle opere su Primo Levi, dal 1947 a oggi: caratteristiche e modalità di accesso
a cura di Domenico Scarpa
Nella bibliografia delle opere su Primo Levi sono stati inseriti tutti i testi critici raccolti sinora dal Centro sull’opera dello scrittore torinese. Nel lavoro di ricerca e raccolta un impegno prioritario è stato dedicato ad alcuni ambiti di particolare interesse:
a) si è curata la raccolta delle recensioni più antiche, che spesso sono le più significative proprio in virtù della loro acerbità e dello spiazzamento che le opere di Levi produssero nei loro lettori precoci. Da questo repertorio emergerà ad esempio che la prima edizione di Se questo è un uomo (De Silva, Torino 1947) ebbe una fortuna modesta ma non scarsa, e che di quel libro si continuò a parlare con ammirazione durante tutti gli anni Cinquanta, fino alla nuova edizione Einaudi del 1958;
b) il discorso appena fatto non vale soltanto per l’Italia: si è infatti dedicata una parte considerevole del lavoro di ricerca a documentare l’inizio della fortuna di Primo Levi nei principali paesi del mondo. Ci si è riusciti, finora, soprattutto per l’Inghilterra e gli Stati Uniti, meno per la Germania, mentre il lavoro sulla fortuna iniziale di Levi in Francia, in Spagna e in altri paesi resta quasi tutto da fare: e qui, come si dirà meglio più avanti, contiamo sull’aiuto dei nostri lettori-visitatori;
c) si è cercato di registrare nel modo più scrupoloso le testimonianze biografiche su Levi, anche brevissime. Succede spesso che tali testimonianze siano contenute (e, in qualche caso, nascoste) in saggi critici, rischiando di passare inosservate;
d) sempre nei saggi critici o nelle testimonianze biografiche, capita spesso di imbattersi in lettere private di Primo Levi dirette all’autore del medesimo saggio (o testimonianza): se ne dà conto, minuziosamente, nelle «Note aggiuntive» che accompagnano i vari lemmi del repertorio;
e) si sono cercate citazioni e testimonianze su Levi contenute in lettere e diari di personaggi di notevole caratura intellettuale e civile: ci limitiamo, qui, a fare gli esempi di Giorgio Agosti, di Piero Calamandrei e di Franco Venturi;
f) si è fatto lo spoglio di tutti i volumi collettanei via via reperiti (atti di convegni, numeri speciali di riviste, ecc.) aggiungendo nel contempo nelle «Note aggiuntive» ai volumi considerati nella loro interezza una trascrizione completa dell’indice. Lo stesso è stato fatto per le biografie e per le monografie su Levi;
g) è stato sviluppato un interesse specifico per le recensioni di opere di Primo Levi apparse in riviste scientifiche. Per la novità e l’importanza di questo settore si è anzi deciso, in attesa di farle confluire in questa bibliografia di insieme, di raccoglierle per ora in un apposito repertorio creato sul sito del Centro (sotto la voce “Scienza”).
Si sono invece tralasciate per ora le seguenti categorie di testi:
a) le tesi di laurea e di dottorato dedicate a Levi, che un giorno potranno essere l’oggetto di un apposito censimento, di dimensioni però forse troppo ampie;
b) i testi critici pubblicati unicamente sul web, tranne pochissime eccezioni;
c) le opere creative (racconti, romanzi, poesie, film, testi teatrali, partiture musicali, opere delle arti figurative) modellate su o ispirate a opere di Levi, o alla persona di Levi. Anche queste dovranno più avanti essere oggetto di un repertorio apposito: sempre più spesso Levi diventa un personaggio, talvolta un protagonista, in immagini, musiche, versi e prose di autori anche importanti. Una parziale eccezione si è fatta per il film di Francesco Rosi La tregua, che è uscito nel decennale della morte di Levi (1997) ed è stato lo spunto per analisi critico-biografiche che andavano al di là dell’occasione cinematografica;
d) le presentazioni critiche di brani primoleviani accolti nelle antologie scolastiche. La fortuna di Levi deve molto alla scuola, soprattutto alla scuola dell’obbligo; la sua fama si è consolidata negli anni grazie al consenso (e al passaparola) di lettori comuni che spesso erano studenti giovanissimi; Primo Levi è entrato nella memoria culturale condivisa soprattutto grazie a queste persone, e grazie ai loro insegnanti. Il lavoro più intenso da parte dei critici letterari e degli studiosi accademici è cominciato solo a partire dagli anni Ottanta. Censire questa parte “scolastica” della sua fortuna è un lavoro che supera di molto le forze attuali del Centro. È stata però inclusa nel repertorio l’indicazione di alcune antologie che hanno stampato brani di Primo Levi fin dal 1948, e comunque prima dell’edizione Einaudi 1958 di Se questo è un uomo; e si è registrata anche un’antologia per le scuole medie allestita nel 1981 da una curatrice d’eccezione, Natalia Ginzburg;
e) le recensioni di opere critiche (libri, monografie, atti di convegno, numeri speciali di riviste e altre opere collettanee) dedicate a Primo Levi. Anche in questo caso, però, non mancano alcune eccezioni. Sono state registrate le recensioni delle tre biografie finora dedicate a Primo Levi da Myriam Anissimov (1996), da Carole Angier e da Ian Thomson (2002), perché quei libri hanno suscitato un dibattito vivacissimo, che meritava di essere documentato. La stessa cosa si è fatta per i libri di alcuni autori che stanno lasciando un segno nella critica primoleviana: Giorgio Agamben, Marco Belpoliti, Alberto Cavaglion, Ernesto Ferrero, Robert S.C. Gordon, Pier Vincenzo Mengaldo;
f) le opere in cui Levi è citato soltanto di passaggio: sono, come si può immaginare, moltissime. Negli Stati Uniti, ad esempio, esiste un gran numero di testi di filosofia, politologia, antropologia, in cui si fa ricorso a nozioni coniate da Levi: «zona grigia», «vergogna», «violenza inutile». Nella gran parte dei casi, però, queste citazioni non implicano un esame diretto dei testi primoleviani da cui provengono;
g) le segnalazioni più brevi dedicate a opere primoleviane, soprattutto quelle riguardanti le ristampe di sue opere;
h) le notizie di cronaca superficiali o ripetitive: solo su queste, e non sui testi critici, è stata fatta una selezione in base al valore, per non appesantire il repertorio.
Nel raccogliere e nel costruire la bibliografia si sono fatti notevoli sforzi per dare agli utenti il massimo d’informazione sul contenuto dei testi. Ogni singolo lemma, ogni elemento del repertorio è infatti accompagnato da una serie di indicazioni utili a consentire, oltre all’accesso per autore, titolo, data, ecc., secondo i criteri documentari consolidati, un accesso tematico, pensato in diverse forme:
- per opere: indicazione delle opere di Primo Levi cui il testo in questione si riferisce, per aiutare il lettore a selezionare tutte le risorse documentarie che si riferiscono a questa o a quell’opera dello scrittore torinese;
- per argomenti: sulla base delle peculiarità dell’opera leviana e dello sviluppo avutosi sinora nel dibattito su di essa sono state individuate alcune decine di parole chiave con lo scopo di descrivere il contenuto dei testi critici su Levi nella maniera più esaustiva possibile;
- per fortuna critica generale e nei diversi paesi in cui l’opera di Levi è stata tradotta;
- per intertestualità: i contatti e le interferenze tra l'opera di Levi e quella di altri autori, oppure tra l'opera di Levi e alcuni movimenti, periodi e categorie della letteratura.
Tutti i titoli di opere e tutte le parole chiave (argomenti, fortuna critica e intertestualità) funzionano come link ipertestuali: cioè, cliccando su uno di essi si otterrà l’elenco ordinato di tutto quanto è stato scritto – per fare solo qualche esempio – su La chiave a stella o sul Dialogo tra Levi e Tullio Regge, o sulla presenza di Dante nell’opera di Levi, sul suo talento come Antropologo/Etologo, o, ancora, su tutto quanto sia stato scritto in merito ai rapporti tra Levi e la casa editrice Einaudi, tra Levi e la città di Torino, o sugli intrecci fra la sua opera e quella di Jean Améry o di Giorgio Bassani o di Elias Canetti.
Molti lemmi della bibliografia, inoltre, sono corredati da «Note aggiuntive», cioè da un testo che contiene informazioni utili sullo scritto in questione: per esempio, l’esistenza di stesure diverse, precedenti o successive, dello scritto medesimo, qualche circostanza notevole della sua storia, i rapporti esistenti tra l’autore e Primo Levi, ecc.
Questa repertoriazione bibliografica viene aggiornata costantemente e dunque è destinata a crescere molto e con rapidità. Ogni bibliografia è una collezione, e, come tutte le collezioni, è incompleta; ma questa, a differenza di altre collezioni, può entrare in possesso di tutti, e si aspetta di ricevere un contributo da chiunque sia interessato a farla prosperare e circolare. Noi chiediamo ai nostri utenti di segnalarci errori, lacune, inesattezze di ogni tipo. Chiediamo agli autori di saggi su Primo Levi di mandarci quello che via via pubblicheranno sull’argomento. Chiediamo a tutti, in tutto il mondo, di spedirci materiale primoleviano che colmi le nostre lacune. Ci scusiamo in anticipo con gli autori di testi assenti da questo repertorio: chiediamo loro scusa e li invitiamo, nello stesso tempo, a segnalarceli e a mandarcene una copia.
Titoli delle opere di Levi che fungono da parola-chiave per la ricerca, elencati in ordine alfabetico e accompagnati dall’anno di pubblicazione.
Elenco in ordine alfabetico delle parole chiave di tipo tematico.