Opere
Nel 1997, il decennale della morte di Primo Levi rappresentò il culmine di un periodo d’interesse crescente intorno alla sua figura. Il risultato più notevole dell’annata fu questa edizione delle sue opere: due volumi a cura di Marco Belpoliti, impeccabili e riccamente annotati, che contano oltre 3.200 pagine complessive.
Gli apparati comprendono un saggio introduttivo firmato da Daniele Del Giudice, una Cronologia curata da Ernesto Ferrero e una Bibliografia degli scritti e delle interviste di Levi, allestita dal curatore. I libri di Levi sono disposti in ordine cronologico con l’unica eccezione de I sommersi e i salvati, opera testamentaria collocata giustamente in ultima posizione. In appendice a ciascun volume si leggono le pagine sparse relative al periodo corrispondente (1946-1980 e 1981-1987): sono 480, tutte già edite; nel secondo volume trova posto, stampata in corpo minore, anche l’antologia personale La ricerca delle radici. Ricchissime le notizie sui testi, che ricostruiscono la storia di ciascuna opera di Levi e ne chiariscono il contesto, gli interlocutori, i nessi con gli altri suoi libri. Appassionante la cronistoria della redazione di Se questo è un uomo: Belpoliti prende in esame anche le varianti tra l’edizione De Silva 1947 e quella Einaudi 1958. Quanto al testo di Del Giudice, la qualifica di «introduzione» gli calza perfettamente: è uno scritto di servizio, al servizio di un lettore cui vada comunicata l’essenza di Levi. Questa impostazione risulta evidente fin dal principio: «Il campo di annientamento e l’operatività sulla materia sono due dei caratteri distintivi, forse i due, per i quali questo nostro secolo ormai al passaggio sarà tramandato ai successivi. Di tali elementi Levi ebbe, per destino di biografia, esperienza piena e pieno possesso conoscitivo». Si tratta di una premessa generale che va subito al cuore della questione, rendendo indispensabili questi due volumi per chiunque voglia accostarsi in maniera non frettolosa all’opera di Primo Levi.