Luoghi
"Io sono nato nella città in cui abito, anzi addirittura sono nato nella casa in cui abito, è un caso estremo di sedentarietà. I viaggi che ho fatto li ho fatti soprattutto perché mi sono stati imposti, non per scelta." Primo Levi, 1986
"Io sono nato nella città in cui abito, anzi addirittura sono nato nella casa in cui abito, è un caso estremo di sedentarietà. I viaggi che ho fatto li ho fatti soprattutto perché mi sono stati imposti, non per scelta." Primo Levi, 1986
Dopo il ritorno dal Lager, i viaggi compiuti da Primo Levi furono legati essenzialmente ai suoi due mestieri: quello di chimico e quello di scrittore. Tornò anche ad Auschwitz, due volte.
I luoghi dell’infanzia, dei nonni, dei bisnonni, degli antenati descritti in Argon, il primo racconto del Sistema periodico
Il terribile viaggio di deportazione da Fossoli ad Auschwitz, nel febbraio 1944, durò cinque giorni. L’avventuroso viaggio di ritorno, iniziato nel giugno 1945, si sarebbe protratto assurdamente fino all’ottobre.
Dopo la promulgazione delle leggi razziali Levi iniziò ad «andare in montagna sul serio», animato da uno spirito di sfida. Il tirocinio sportivo si sarebbe poi trasformato in una “preparazione” in vista di eventi futuri che in quel momento potevano essere soltanto intuiti.
Torino: l’abitazione, le scuole elementari e medie, il Tempio ebraico, il liceo D’Azeglio, l’Istituto di chimica, la sede dell’editore Einaudi