Opere complete, I e II
Primo Levi, Opere complete, I, II, a cura di Marco Belpoliti, Einaudi, Torino 2016. Introduzione di Daniele Del Giudice. Con la collaborazione del Centro Internazionale di Studi Primo Levi.
Dal 1997, anno in cui uscirono le Opere in due tomi nella Nuova Universale Einaudi curate da Marco Belpoliti, gli studi su Primo Levi hanno permesso di reperire molti scritti prima sconosciuti o dispersi fra pagine di giornali, riviste e archivi. Questa nuova edizione, sempre curata da Belpoliti e corredata di nuove note ai testi, propone dunque un corpus di opere significativamente più ricco.
La nuova edizione si apre con la versione di Se questo è un uomo pubblicata da De Silva nel 1947; nella sezione «Pagine sparse» vengono aggiunti ben venticinque testi fra racconti, recensioni e testimonianze; in appendice vengono presentate la tesi di laurea di Levi, le versioni radiofoniche di Se questo è un uomo e La tregua, le note di Levi alle edizioni scolastiche dei suoi libri. La nuova edizione si presenta dunque come il corpus leviano piú completo che sia mai stato pubblicato.
Inoltre, il dibattito su Levi, le mostre, le Lezioni Primo Levi, e anche la recente edizione americana dei Complete Works, hanno fatto sí che il curatore abbia potuto tener conto di molti nuovi contributi che gli hanno permesso di ampliare, modificare e in molti casi riformulare completamente gli apparati di commento.
«Ora Levi è uno scrittore a tutto tondo, cosa che vent'anni fa, nel 1997, nel momento dell'uscita della prima edizione di queste Opere, non era cosí certa e assodata. A contribuire a questo cambiamento di considerazione è sicuramente servito il lavoro di un'intera generazione di critici e scrittori, giovani all'epoca, che ha studiato gli scritti di Levi con la doppia attenzione alla testimonianza e alla letteratura. In questo senso l'introduzione alla prima edizione delle Opere di Daniele Del Giudice, che qui si ripubblica, ha avuto un ruolo di primo piano nel cambio di paradigma interpretativo. Ora che Levi è considerato finalmente uno scrittore anche a livello internazionale, liberandolo, se cosí si può dire, della sola definizione di testimone, il lavoro critico che resta da fare, per cui spero che questa nuova edizione sia utile, è quello di riportare lo scrittore nel campo del testimone, perché è dal legame tra questi due aspetti della sua personalità di autore che può scaturire una differente e piú complessa visione del suo lavoro».
Dall'Avvertenza del curatore.
Leggi l'intervista a Marco Belpoliti curata dal Centro studi Primo Levi.
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