Conversazioni con Primo Levi

Alcune delle più interessanti domande/risposte formulate a/da Primo Levi in oltre venticinque anni di interviste e conversazioni, interrogabili per argomento e con tutti i riferimenti per approfondire

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Dieci mesi in un Lager, dieci mesi quando Lei aveva ventitre anni: segnano una persona per tutta la vita?

[...] Non saprei dire per quale motivo, ma ho l’impressione, se non le sembra cinica l’espressione, che mi abbia arricchito questa avventura, cioè mi ha fornito un’enorme mole di esperienze, di cui ho travasato una parte abbondante nei miei libri, ma ho l’impressione che non sia tutto, che valga ancora la pena di pensarci sopra, di ragionarci sopra, di studiare quali elementi di questa esperienza si ripetano nel mondo d’oggi intorno a noi, quali penso che non potranno ripetersi più, quali stanno già ripetendosi ed è una tematica che avevo impostato…

Dina Luce
p. 312

Dieci mesi in un Lager a ventitre anni impediscono di essere felici poi dopo, nel resto della vita?

[...] L’avventura del Lager non mi ha distrutto né fisicamente né mentalmente, come è successo ad altri, non ha distrutto la mia famiglia, non mi ha privato di una patria, non mi ha privato di una casa, non solo non mi ha privato di un lavoro, ma me ne ha regalato un secondo, perché io probabilmente non avrei mai scritto se non avessi avuto queste cose da scrivere.

Dina Luce
p. 313

E' ironico che il momento più doloroso della Sua vita sia stato anche il più incisivo.

Non c’è contraddizione, non crede? È stata una cosa dolorosa, certamente, però è stato anche – sembra cinico dirlo – il periodo piú interessante della mia vita. È stata un’avventura anche. Non sono il solo a parlare cosí.

Risa Sodi
p. 699