Esperimento Auschwitz

Narrare Auschwitz come se si trattasse di un esperimento mentale, simile a quelli proposti da Galileo o da Einstein: ecco l'operazione condotta da Primo Levi con Se questo è un uomo e, quarant'anni più tardi, con I sommersi e i salvati.
Proprio il modello dell'esperimento mentale consente a Levi di descrivere, dentro e fuori Auschwitz, un male «pulviscolare» che siamo tuttora lontani dal conoscere appieno. E tra i primi a considerare Se questo è un uomo come un grande laboratorio scientifico-antropologico vi fu Franco Basaglia, che elesse quel libro ad alleato nella sua battaglia contro l'establishment medico e psichiatrico. Di tutto questo ci parla Massimo Bucciantini, aprendo a riflessioni originali sui rapporti tra esperienza vissuta, sguardo scientifico e azione morale.