La nostra lingua manca di parole

«La nostra lingua manca di parole per esprimere questa offesa, la demolizione di un uomo». Così in Se questo è un uomo Primo Levi sottolineava la difficoltà di esprimere con il linguaggio della nostra vita quotidiana l’esperienza atroce e incommensurabile della deportazione nazista e dello sterminio. Per tutta la vita egli ha poi continuato a cercare quelle parole per raccontare la sua esperienza soprattutto ai più giovani, con l’ostinazione del testimone infaticabile e la bravura del grande scrittore. Oggi, a distanza di tanti anni, tocca a noi rilevare quell’impegno; tocca a noi tornare alle parole di Levi, ripeterle, tradurle in altre lingue, farle apprezzare e discuterle con chi ancora non le conosce. Tanto più che Se questo è un uomo è sì un’opera insostituibile di testimonianza storica, ma offre anche un contributo straordinario – come suggerisce lo stesso autore – allo “studio pacato di alcuni aspetti dell’animo umano”. E in questo sa parlare a tutti e a ognuno, oltre le differenze di lingua e di cultura, in una prospettiva universale.

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La nostra lingua manca di parole

Tra l’autunno 2012 e l’estate 2013 il Centro Internazionale di Studi Primo Levi ha promosso tre letture multilingui di testi di Primo Levi aperte al pubblico scolastico e alla cittadinanza. Protagonisti e interpreti dei reading sono stati ragazzi italiani e stranieri che vivono a Torino.

Con questo spirito la Fondazione Villa Emma-Ragazzi ebrei salvati di Nonantola, in collaborazione con il Centro Internazionale di Studi Primo Levi, ha organizzato il 27 gennaio 2011 presso il Teatro Storchi di Modena una lettura pubblica in dieci lingue (arabo, ebraico, francese, inglese, italiano, polacco, russo, sloveno, tedesco, ungherese) di Se questo è un uomo. Ad alternarsi nella lettura sono state le persone che da anni vivono nel nostro paese facendo i lavori più disparati. A questi, con interventi video, si sono aggiunti Edith Bruck, Pupa Garribba, David Grossman e Boris Pahor.

A due anni di distanza è stato prodotto un dvd che consente di rivivere quell'esperienza secondo diverse modalità: è infatti possibile scegliere tra la visione originale, che ripropone l'andamento plurilingue della lettura senza alcun ausilio, e la visione sottotitolata, nella quale - attraverso un menù - si può attivare la sottotitolazione integrale del testo in francese, inglese, italiano o tedesco. Il dvd è stato concepito come uno strumento didattico e può essere agevolmente usato dagli insegnanti durante le ore di lezione in classe.

L'iniziativa di Villa Emma ha dato impulso a una serie di letture multilingue di Se questo è un uomo e di altre opere di Primo Levi che hanno avuto come protagonisti e destinatari principali gli studenti delle scuole superiori. Il Centro Studi Primo Levi all'inizio dell'anno scolastico 2012-13 ha coinvolto scuole e associazioni cittadine nell'organizzazione di una lettura che ha avuto luogo il 20 novembre 2012 presso il Centro Incontri della Regione Piemonte a Torino.

A leggere i racconti e le riflessioni di Levi nella loro lingua-madre, davanti al pubblico composto dagli alunni delle scuole secondarie di primo e secondo grado di Torino e della provincia, sono stati i ragazzi di origine straniera che studiano nelle nostre scuole. Le parole di primo Levi sono risuonate in arabo, bulgaro, cinese, ebraico, romeno, francese, italiano, romanès; in alcuni momenti la musica di Tatè Nsongan ha fatto da accompagnamento discreto ai brani, in altri la lettura ha lasciato il posto alle melodie yiddish intonate da Elisa Di Dio. Sono stati proposti per lo più testi tratti da Se questo è un uomo e da La tregua, oltre a un brano da I sommersi e i salvati e al racconto Lo zingaro, da Lilìt e altri racconti, letto integralmente in italiano da Valter Malosti del Teatro Stabile di Torino e introdotto in romanès da un giovane rom torinese. Come filo conduttore delle letture è stato scelto il tema dell'incontro in Lager fra persone diverse per lingua, costumi, origini. Attraverso i ritratti dei personaggi il motivo della diversità è stato declinato in molti sensi e si è intrecciato con i motivi complementari del confronto e del dialogo, difficili e al tempo stesso irrinunciabili in quella situazione estrema.

Gli studenti che hanno assistito in sala alla lettura multilingue avevano letto e approfondito precedentemente, sotto la guida degli insegnanti e con l'ausilio del Centro Studi, le opere dello scrittore.

Il 30 gennaio 2013, nell'ambito delle celebrazioni per la Giornata della Memoria, alcuni studenti del Liceo classico e linguistico Carducci di Bolzano hanno presentato al Teatro San Giacomo nel comune di Laives una lettura in più lingue di testi di Primo Levi, alla presenza dei loro compagni del biennio e del triennio e degli insegnanti accompagnatori. Per l'occasione le parole di Levi sono state ripetute in itaiano, tedesco, inglese, francese, romeno, russo, arabo, cinese, bulgaro. Gli insegnanti del Liceo Carducci hanno messo a disposizione degli utenti sulla Bacheca della scuola una descrizione dettagliata del loro lavoro.

Sulla scia del successo dell'evento di novembre, il progetto che ha visto impegnato il Centro Studi all'inizio del corrente anno scolastico è stato ripreso e ampliato grazie alla collaborazione di un maggior numero di associazioni e di scuole. Momento culminante del percorso è stato la lettura che si è tenuta il 17 maggio 2013 alle ore 10 al Salone Internazionale del Libro di Torino, nel corso della quale è stata letta un'ampia selezione di brani tratti da La tregua, di cui ricorreva il cinquantesimo anniversario di pubblicazione.

L’iniziativa ha dato vita a un format che è stato (e viene tuttora) riproposto in alcune scuole, autonomamente o con la collaborazione del Centro.
Per l'anno scolastico 2013-2014 la diffusione del progetto è stata realizzata con il contributo logo_Ucei.png