Primo Levi è un autore necessario
di Roberta De Luca
Intervento tenuto da Roberta De Luca (Liceo Leonardo da Vinci di Terracina) al seminario di aggiornamento per docenti Il mio terzo mestiere. Primo Levi e gli studenti, tenutosi giovedì 28 novembre 2019 presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano in occasione del centenario della nascita di Primo Levi.
Seminario di aggiornamento per insegnanti organizzato in occasione del centenario della nascita di Primo Levi, il Centro Internazionale di Studi Primo Levi, l'Associazione Figli della Shoah, la Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea (CDEC), la Fondazione Memoriale della Shoah di Milano e l'Università Cattolica del Sacro Cuore.
Ringrazio l’Associazione «Figli della Shoah», il Centro internazionale di studi Primo Levi, il Comitato per il Centenario, il Centro di Documentazione ebraica contemporanea e l’Università Cattolica di Milano, per l’invito che mi è stato rivolto e che mi concede oggi l’onore e il privilegio di parlare delle mie esperienze didattiche su un autore che, prima di ogni altra considerazione, amo e ammiro profondamente.
Il 30 ottobre scorso nella Cavallerizza Reale di Torino, dove è stato presentato il volume unico delle Lezioni Primo Levi, è risuonata più volte questa frase: «Primo Levi è un autore necessario». Credo sia premessa indispensabile per capire meglio la portata di un autore come Primo Levi nell’insegnamento e nell’apprendimento. Per quanto mi riguarda, l’ho scelto come ‘maestro e autore’ per motivi individuali e generali. La scelta è avvenuta casualmente ma poi, come spesso accade, il caso è diventato necessità: Levi ha intercettato dentro di me quei temi e quei sentimenti che erano in potenza e li ha trasformati in atto, permettendomi di trattare, attraverso la sua grandezza, argomenti che sento miei, e che reputo centrali nell’esercizio della mia professione.
Sul piano generale, considero Primo Levi, per l’esperienza vissuta ad Auschwitz, per il valore della sua testimonianza - pacata, discreta, lucida, sempre credibile - per la poliedricità e la dimensione centauresca di chimico e scrittore, ma anche di anima senza saldature, l’autore italiano più rappresentativo del Novecento: dico sempre ai miei studenti, Levi sta e starà al Novecento come Dante è stato alla propria epoca. Egli ha consolidato nella civiltà dell’uomo due valori imprescindibili per l’umanità intera, e cioè la ragione e la pietà. In quest’ottica, Primo Levi non è dunque solo un grande autore da studiare, un classico che finalmente dovrebbe essere liberato dagli angusti moduli tematici in cui è relegato sulle antologie, o da leggere in determinate occasioni (come per esempio la Giornata della Memoria), ma costituisce una chiave di accesso alla realtà e anche una chiave di lettura di tanti altri autori. Offre al docente una duttilità didattica che pochi altri scrittori possiedono: anche nella didattica si configura come un poliedro.
Insegno nel Liceo Leonardo da Vinci di Terracina in provincia di Latina e ho quest’anno una terza classico, una quarta e una quinta scientifico. I lavori che presento qui e che è possibile visionare nella Bacheca per la scuola del sito del Centro Studi di Torino, sono stati realizzati dalla quarta e dalla quinta, nell’arco dei quattro anni scolastici passati. Levi, dunque, rientra a pieno nel mio quinquennio didattico. Dal primo al quarto anno lascio, nella scansione settimanale delle quattro ore di italiano, un’ora di lettura: leggere le opere in versione integrale è fondamentale per conoscere e far amare i testi; quell’ora è flessibile e diventa anche laboratorio di scrittura. Dico subito che la lettura dei testi ‘capitali’ Se questo è un uomo, La tregua e I sommersi e i salvati - nell’ordine - è stata affrontata dai miei studenti rispettivamente in prima, in seconda, in quarta/quinta. Nella classe prima, inizio con i racconti. Sui racconti tratti da Storie naturali o Vizio di forma (la narrativa “fantascientifica” di Levi), quelli sugli animali, si possono studiare i vari aspetti di analisi del testo riguardanti la narratologia, le caratteristiche del genere e del sottogenere, e poi realizzare la scrittura creativa. E così sono nati il giornalino Storie naturali e il reportage ecologico Vizio di forma, reportage sul collasso ecologico planetario. Il primo è una riscrittura della materia dei racconti, attraverso le diverse tipologie (intervista, articolo di cronaca, recensione, relazione di laboratorio, articolo scientifico), in cui si fanno emergere i temi che rimandano a varie questioni del reale, non ultimo il riferimento all’esperienza del Lager, che è sempre sotto traccia, anche quando non è dichiarato; il secondo è un reportage scaturito dall’osservazione del canale inquinato e pieno di nutrie che costeggia la nostra scuola. Si tratta anche qui di una riscrittura dei racconti leviani, calibrata sull’ambiente noto ai ragazzi, e utile per comprendere e verificare l’attualità dell’autore sul tema ecologico. Due anni fa abbiamo inaugurato una piccola collana il cui nome «Sezione Aurea» richiama il logo della nostra scuola, l’Homo Vitruvianus, nella quale pubblichiamo i nostri lavori su Leonardo Sciascia e Primo Levi: siamo ormai giunti al settimo volume. Il primo dedicato a Levi è stato L’ Animalario fantastico leviano, una sorta di bestiario moderno realizzato dagli studenti di seconda: in concomitanza con lo studio della letteratura medievale, in particolare degli argomenti dell’enciclopedismo e dei bestiari, abbiamo letto i racconti del Levi etologo, disseminati in diverse raccolte, i quali hanno poi determinato altre connessioni, come per esempio la mostra «Pensare con le mani» (espressione usata da Levi ne La chiave a stella): sull’esempio di Levi homo faber, i ragazzi hanno creato gli animali dell’Animalario in cartapesta, filo di ferro e tessere di mosaico. Abbiamo approfondito inoltre l’attenzione leviana per gli animali con la lettura di una conferenza sull’intolleranza razziale del 1979 (in cui l’autore analizza il fenomeno nel mondo animale), il confronto con gli animali fantastici di Harry Potter, personaggio molto amato dai ragazzi, e la testimonianza dell’autista di casa Einaudi sugli animali in filo di rame, realizzati da Levi. In terza, lo studio della figura di Marco Polo per la letteratura italiana, e di Lucrezio per la letteratura latina, è stato condotto a partire dai commenti che Levi premette ai brani antologici de La ricerca delle radici. Si tratta di brevi testi, densi e potenti, che permettono non solo di avere un’idea sintetica e chiara degli autori scelti, ma anche di ritrovare lo stesso Levi in ogni singola espressione, e di richiamare i testi letti negli anni precedenti. Molto interessante è stato per Marco Polo anche il confronto con Le città invisibili di Calvino. Il segreto dell’atomo di Carbonio è nato dalla lettura de Il sistema periodico in quarta: i ragazzi immaginano che il protagonista della storia da loro inventata ritrovi, in un cassetto del suo ufficio alla Siva (l’azienda di vernici a Settimo Torinese in cui lavorò Levi), un dattiloscritto contenente un inedito (la versione di Carbonio presente ne Il sistema periodico, 1975) di cui lui possiede la versione pubblicata in rivista del 1972. Dal confronto tra i due testi, attraverso l’analisi delle varianti, emerge la presenza di un discorso nascosto che svela un altro livello del testo, di grande impatto conoscitivo e emotivo. Devo dire che questo percorso è stato il più sentito dai ragazzi e ha permesso di toccare un argomento inconsueto qual è quello della sfera del sacro in Levi. Primo Levi, Tutti i racconti, a cura di Marco Belpoliti, Torino, Einaudi 2006 Primo Levi, Se questo è un uomo, Torino, Einaudi 1958 Primo Levi, La tregua, Torino, Einaudi 1963 Primo Levi, Il sistema periodico, Torino, Einaudi 1975 Primo Levi, La ricerca delle radici, Torino, Einaudi 1981 Primo Levi, I sommersi e i salvati, ed. scolastica a cura di Martina Mengoni e Roberta Mori, Torino, Einaudi scuola 2019 Primo Levi, Ranocchi sulla luna e altri animali, a cura di Ernesto Ferrero, Torino, Einaudi 2014 Primo Levi, "L'intolleranza razziale" (1979), Pagine sparse 1947-1987 in Opere, a cura di Marco Belpoliti, Torino, Einaudi 2016, vol.II Materiali del sito del Centro internazionale di studi Primo Levi Roberta Mori – Domenico Scarpa, Album Primo Levi, Torino, Einaudi 2017 Marco Belpoliti, "Animali", in Primo Levi, Riga, Milano, Marcos y Marcos 1997 Francesco Cassata, Fantascienza?, Torino, Einaudi 2016 («Lezioni Primo Levi») Alberto Cavaglion – Paola Valabrega, “Fioca e un po’ profana”. La voce del sacro in Levi, Torino, Einaudi 2018 ("Lezioni Primo Levi")Alcune indicazioni operative
Bibliografia