Progetto didattico: lettura pubblica del capitolo "Storia di dieci giorni" da "Se questo è un uomo" di Primo Levi

Philip Roth: Se questo è un uomo si conclude con un capitolo intitolato Storia di dieci giorni in cui racconti, in forma diaristica, come sei sopravvissuto dal 18 al 27 gennaio 1945, con un piccolo manipolo di pazienti malati e morenti, nell’improvvisata infermeria del campo dopo che i nazisti erano scappati verso ovest con circa ventimila prigionieri «sani». Il tuo racconto di quei giorni sembra la storia di un Robinson Crusoe all’inferno, con te, Primo Levi, che, nel ruolo di Crusoe, ti procuri il necessario per vivere dalle caotiche rovine di un’isola maligna e spietata. Quello che mi ha colpito in quelle pagine, come in tutto il libro, è quanto il pensare abbia contribuito alla tua sopravvivenza, il pensare di una mente scientifica pratica e umana. La tua sopravvivenza non mi sembra determinata da una brutale forza biologica o da un’incredibile fortuna. Era radicata nel tuo carattere professionale: l’uomo di precisione, l’uomo che controlla gli esperimenti e cerca il principio dell’ordine, posto di fronte alla perversa inversione di tutto ciò che apprezza. Certo, tu eri un pezzo numerato di una macchina infernale, ma un pezzo numerato con una mente sistematica che doveva sempre capire. Ad Auschwitz tu ti dici, «Penso troppo» per resistere, «sono troppo civile». Ma secondo me l’uomo civilizzato che pensa troppo è inseparabile dal sopravvissuto. Lo scienziato e il superstite si identificano.

Primo Levi: Sì, hai colto nel segno. In quei dieci giorni memorabili mi sono davvero sentito come Robinson Crusoe, ma con un’importante differenza. Crusoe si dava da fare per la propria sopravvivenza individuale, mentre finalmente io e i miei due compagni francesi avevamo la possibilità di adoperarci per uno scopo giusto e umano, salvare la vita dei nostri compagni ammalati.

Philip Roth, Conversazione a Torino con Primo Levi, 1986

In occasione dell’ottantesimo anniversario della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz il Centro Internazionale di Studi Primo Levi di Torino intende organizzare, nel gennaio del 2025, una lettura pubblica del capitolo conclusivo di Se questo è un uomo, intitolato Storia di dieci giorni, e delle pagine iniziali della Tregua. La lettura sarà affidata a studentesse e studenti di due classi quinte del Liceo Scientifico Giordano Bruno di Torino nell’ambito di un progetto didattico dedicato che partirà nell’autunno del 2024.

La lettura pubblica, che avverrà in orario scolastico al Polo del Novecento, alla presenza degli studenti e degli insegnanti delle altre scuole cittadine e della prima cintura, sarà il momento finale del progetto. La lettura sarà organizzata come una staffetta; a ciascun ragazzo sarà affidato un breve brano, poi la parola passerà al lettore successivo e così via, fino a coprire l’intera lunghezza dei brani selezionati. È allo studio la possibilità di organizzare una replica della lettura in orario serale, aperta anche alla cittadinanza.

 Il Centro Studi si impegna a segnalare in anteprima ai docenti che partecipano fra il pubblico insieme alle loro classi i testi che saranno letti  durante il reading, per facilitare il lavoro preliminare di presparazione degli studenti

Saranno attivate partnership con enti e istituzioni ancora da definire.


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